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Parcella elettronica

La parcella elettronica è il documento fiscale emesso dai professionisti iscritti ad un ordine professionale.

Non cambia la natura del documento: serve per certificare le prestazioni svolte, ma a differenza della fattura presenta alcune peculiarità.

Cos’è la parcella elettronica?

La parcella elettronica è la tipologia di fattura elettronica utilizzata da avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e, in generale, da tutti coloro che esercitano professioni disciplinate da ordine.

Parcella elettronica e fattura: le differenze

Conoscere la differenza tra parcella e fattura è fondamentale. Sebbene entrambe le tipologie di documenti siano utilizzati per la certificazione della prestazione svolta, a cambiare sono le caratteristiche di chi le emette.

La fattura elettronica è emessa dalla generalità delle partite IVA, e quindi ad esempio da aziende, liberi professionisti, negozianti o lavoratori autonomi.

La parcella elettronica è invece utilizzata esclusivamente da professionisti iscritti ad un ordine, sempre per richiedere il pagamento delle consulenze fornite e dei servizi prestati al cliente.

La parcella può quindi essere intesa come la tipologia di fattura rilasciata dai liberi professionisti iscritti in albi di categoria, per il pagamento del proprio onorario.

 

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Come compilare la parcella elettronica?

La redazione della parcella non si differenzia in maniera sostanziale rispetto alla compilazione della fattura elettronica.

Le informazioni da inserire sono infatti le stesse previste, in via generale, dal DPR IVA, che al comma 2 dell’articolo 21 individua gli elementi obbligatori da indicare in ciascun documento:

  • numero progressivo;
  • data di emissione;
  • dati identificativi del cliente (ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio);
  • dati completi del professionista che emette la parcella;
  • descrizione chiara e accurata della prestazione svolta, importo del compenso dovuto (onorario) e relativa aliquota IVA;
  • spese anticipate in nome e per conto del cliente (da rimborsare ed escluse dall’applicazione dell’IVA, come ad esempio bolli o imposte);
  • rivalsa previdenziale, calcolata secondo le regole previste dalla specifica cassa previdenziale di appartenenza;
  • applicazione della ritenuta d’acconto.

Secondo quanto riportato nelle specifiche tecniche dell’Agenzia delle Entrate, a identificare questa tipologia di documento fiscale è il codice Tipo documento TD06.

Leggi l'approfondimento sulla ritenuta d'acconto.

I termini di emissione

La parcella elettronica deve essere trasmessa al Sistema di Interscambio (SdI), nel rispetto dei termini ordinari di emissione delle fatture elettroniche immediate.

A disposizione ci sono 12 giorni di tempo, che per i professionisti si calcolano a decorrere dal momento in cui avviene il pagamento del compenso pattuito (articolo 6, comma 3 del DPR n. 633/1972).

Nel caso di più parcelle relative ad un unico cliente incassate a distanza di pochi giorni, si può ricorrere all’emissione della fattura elettronica differita entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione della prestazione professionale.

Il tutto avendo comunque l’accortezza di conservare la relativa documentazione quale ad esempio le lettere di incarico, la proposta di parcella o l’accredito del bonifico ricevuto.