Autore: Fatture in Cloud
Per rendere la fattura elettronica “comprensibile” al Sistema di Interscambio serve descriverla con dei “codici”. Tutti i codici disponibili sono presenti nelle “specifiche tecniche”, un documento preparato dall’Agenzia delle Entrate.
Quali sono questi codici? Qui vedremo quelli riferiti al destinatario, specifici per la pubblica amministrazione e utilizzati per definire il tipo di documento, la natura dell'operazione e le ritenute previdenziali.
Gli elenchi sono aggiornati e sono conformi alle specifiche tecniche 1.9, le più recenti, utilizzabili dal 1° aprile 2025, e che vedono l'introduzione del nuovo codice Tipo Documento TD29.
In attesa dell'utilizzabilità delle specifiche tecniche 1.9, puoi riferirti alla versione 1.8, attualmente in vigore.
Come abbiamo visto nel capitolo 4 (dedicato alla compilazione della fattura elettronica), il destinatario della fattura si indica con:
Sono due codici utilizzati nella fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione e indicano rispettivamente la gara d'appalto e il progetto d'investimenti pubblico a cui si riferisce la fattura.
Leggi di più su cos'è il CIG e sul CUP.
Servono a individuare la tipologia di documento elettronico trasmesso, quindi a specificare se si tratta, ad esempio, di una fattura “standard”, oppure di un acconto/anticipo su fattura o, ancora, di una nota di credito o di debito.
L’Agenzia delle Entrate, nelle specifiche tecniche 1.8, ammette questi codici per “TipoDocumento” :
Scopri cos'è un'autofattura.
Le specifiche tecniche 1.9 introducono il Codice Tipo Documento TD29.
Dal 1°aprile 2025 si deve utilizzare questo codice per comunicare l'omessa o irregolare fatturazione da parte di un fornitore, anziché il codice TD20.
Questa modifica è stata introdotta a seguito dell'entrata in vigore della riforma sulle sanzioni tributarie (che include nuove sanzioni per la fatturazione elettronica).
La riforma introduce una nuova procedura da seguire se il fornitore non fattura le operazioni o lo fa con irregolarità.
Se prima, infatti, bisognava emettere un’autofattura e versare l'IVA sull'operazione non documentata o documentata in modo irregolare, ora si deve inviare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate, per segnalare l’irregolarità.
Il codice TD29 si riferisce a questa specifica comunicazione.
I codici ammessi sono:
Se devi applicare alle tue fatture ritenute di tipo previdenziale, puoi inserire uno di questi codici:
Scegliere i codici più idonei a descrivere una fattura è fondamentale per trasmettere informazioni precise al Sistema di Interscambio; per questo motivo, se hai qualche incertezza, ti consigliamo di chiedere conferma al Commercialista.
Ora che abbiamo visto quali codici si possono utilizzare nelle fatture, passiamo a un altro campo che incontriamo al momento della compilazione: il bollo. Quando e come lo si deve inserire? E come si versa la relativa imposta? Nel prossimo capitolo rispondiamo a queste e ad altre domande.