Autore: Fatture in Cloud
Dalla scelta della forma giuridica della tua attività dipende il regime fiscale e contabile da applicare. In parole povere: una scelta mal ponderata potrebbe costarti molto in tasse e contributi. Le possibilità a tua disposizione sono due: la ditta individuale e la libera professione. In cosa differiscono tra loro? Quale delle due scegliere? Te lo diciamo tra poco.
Libera professione e ditta individuale sono le opzioni più economiche a disposizione del freelance. La scelta tra le due dipende dal tipo di attività che vuoi avviare.
La principale differenza tra le due opzioni riguarda l’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese a cui sono tenute solo le ditte individuali. Il libero professionista, invece, deve iscriversi al proprio albo di appartenenza (se non esiste un albo per la tua professione, tanto meglio: viene meno anche l’obbligo di iscrizione). Altra importante differenza riguarda i contributi previdenziali da versare all’INPS: per le ditte individuali è previsto un importo fisso, mentre se sei un freelance libero professionista verserai un importo proporzionale alle tue entrate. Per approfondire questo tema leggi i capitoli dedicati ai contributi previdenziali: gestione separata e casse previdenziali.
Passiamo ora ad analizzare più nel dettaglio le caratteristiche di queste due forme di attività.
È un’impresa di proprietà di un’unica persona con il ruolo di imprenditore, che promuove e organizza tutte le attività e ne è responsabile. È una forma giuridica più semplice della società, facile da avviare e meno costosa. È consigliabile aprire una ditta individuale quando vuoi avviare una nuova attività per la quale:
Pro:
Contro:
È colui che presta un servizio a contenuto intellettuale, dietro pagamento di un corrispettivo, senza vincoli di subordinazione nei confronti del committente. I liberi professionisti si suddividono in:
Una volta scelta la forma più adatta alla tua attività da freelance, non ti resta che aprire Partita Iva. Se non sai da dove cominciare, niente paura! Abbiamo dedicato un approfondimento a come e quanto costa aprire Partita IVA.
Aperta la Partita Iva, dovrai poi affrontare dei costi essenziali al suo mantenimento. Uno di questi è rappresentato dai contributi previdenziali che, a seconda dei casi, possono essere destinati alla tua Cassa previdenziale di riferimento o a un fondo pensionistico per i professionisti senza cassa. Nei prossimi capitoli approfondiremo l’argomento, esaminando le Casse previdenziali e Gestione separata INPS.